L’acquisto di una casa, si sa, è un passo importante, che viene compiuto per fissare un punto nella propria vita. In Italia, poi, il cosiddetto “mattone” ha importanza non solo come luogo nel quale si ha la sicurezza del vivere, ma è anche un investimento, qualcosa che può far fruttare delle cospicue entrate economiche, qualora lo si metta poi in vendita. Eppure, la compravendita di un immobile non è affatto semplice, specialmente se esso non appare presentabile. Per questo c’è l’home staging, ossia il restyling dell’immagine delle case messe in vendita (o in affitto se si tratta di negozi), per presentarle al meglio ai potenziali acquirenti, mettendone in risalto i punti di forza, con la riorganizzazione degli spazi. Si tratta di una vera e propria arte, presente negli Stati Uniti fin dagli anni ’80 e giunta in Italia con un notevole ritardo e ancora poco utilizzata.
Dunque, chi cerca una casa vuole che sia accogliente, calda, come il migliore rifugio possibile e parte integrante della propria vita. Coloro che mettono in vendita una casa devono trasmettere tali sensazioni ai potenziali acquirenti, in modo che capiscano che, comprandola, abbiano imboccato la strada giusta. Tutto questo, però, risulta piuttosto difficile, quando ci si affida a un agente o anche direttamente a un privato che mostra il proprio immobile. Come mai? Non c’entra soltanto l’indecisione dell’acquirente, che vuole valutare più soluzioni abitative, ma è soprattutto il modo in cui si presenta una casa. Spesso chi vuole comprare un immobile e ne visita alcuni ha davanti agli occhi spazi vuoti, che difficilmente riesce a immaginare riempiti da mobili, perché freddi, come se non trasmettessero alcuna emozione. Ancora peggio è se si mostrano mal arredati o con segni di degrado, perché si ha la sensazione che quegli immobili sembrino meno interessanti di quanto in realtà siano.
L’home staging consiste proprio nel rifare il look alle abitazioni, per renderle presentabili agli occhi di chi le vede, in modo da poter ricevere degli stimoli visivi positivi, grazie alla ristrutturazione e ricollocazione dei mobili, magari anche di quelli lasciati da chi dimorava precedentemente. Un colore diverso dei muri, un’opera d’arte o di design, uno specchio che dà volume e luce alle pareti nonché tanti altri elementi interessanti possono arricchire l’aspetto dell’immobile in maniera appetibile e affascinante, oltre che rendere riconoscibili i vari ambienti. In questo modo chi compra casa rimarrà colpito e potrebbe farsi un’idea di come potrebbe essere abitabile o da risistemare.
L’Home Staging opera anche per sottrazione, soprattutto nelle case ancora abitate. In parole povere, vengono rimossi elementi che appartengono ai proprietari ancora presenti in casa e che non permettono all’acquirente di immaginare quel posto come la propria futura dimora. Via, ad esempio, a giocattoli sparsi per casa, a calamite e disegni dei bambini sui frigoriferi oppure fotografie di famiglie o oggetti di poco valore come souvenir ecc. Purtroppo l’Italia si dimostra ancora piuttosto indietro con l’home staging, nonostante questo sistema permetta una riduzione di tempo della vendita di un’immobile, con il costo di una provvigione all’agenzia che fornisce il servizio.