Il nuovo regolamento edilizio, cosiddetto “unificato”, prevede uno svolgimento più veloce delle pratiche e una più funzionale regolamentazione del tutto. La graduale semplificazione dei processi burocratici nel campo dell’edilizia sarà possibile grazie a un lessico universale presente a livello nazionale. Questo escluderà le diverse interpretazioni di punti dubbiosi del regolamento edilizio a seconda dei territori, avvantaggiando così la pubblica amministrazione locale. L’innovazione nel campo edile è stata spiegata da Marco Di Maio, che ha sottolineato come tale procedura fosse necessaria per il corretto svolgimento delle opere edili in Italia, senza più differenze d’interpretazioni a livelli regionali o addirittura provinciali.
L’unico schema darà modo di svolgere più facilmente le procedure burocratiche, passando così i vari tragitti anteriori alla vera e propria opera edile in modo più veloce. Si tratta di un’occasione favorevole alle aree italiane che lavorano sul piano burocratico per rendere eguali le norme edili e quelle urbanistiche per le varie Amministrazioni presenti a livello locale. Lo schema in questione è previsto dal DL Sblocca Italia, che mira a rendere le questioni burocratiche italiane meno complesse e più facili da svolgere. Il regolamento proposto mira ad assicurare ai cittadini italiani su tutto il territorio e indipendentemente dalla residenza, un livello unico che dovrebbe garantire delle prestazioni uguali a tutti.
Quest’innovazione è frutto di un lungo lavoro eseguito dal Tavolo tecnico implementato il 5 maggio del 2015 insieme ai rappresentati dell’Anci e delle varie Regioni italiane. La commissione di lavoro è stata coordinata dal Mit e dai membri della Presidenza del Consiglio dei ministri.
Il primo passo verso la semplificazione delle procedure e l’unificazione delle norme è stato eseguito anche grazie al lavoro del Dipartimento per la Funzione Pubblica. Oggigiorno, invece, è in corso una verifica di quanto fatto, che durante il corso del tempo dovrà evidenziare i lati positivi e quelli negativi del regolamento implementato. In base alla presenza di lacune o aspetti negativi il regolamento unitario verrà migliorato con l’aggiunta di aspetti completamente nuovi. Si prevede, quindi, una progressiva evoluzione del regolamento edilizio unificato.
I punti più importanti dello schema proposto riguardano il silenzio-assenso sul permesso di costruzione, la semplificazione nel rilascio dei titoli edili, il superamento delle differenze di lettura in materia edile a livello locale, il ripristino dei regolamenti comunali riguardanti la disciplina edile alla loro funzione d’integrazione, e non all’ostacolo.
Schema tratta anche le scelte urbanistiche, i tessuti urbani (specialmente nella loro qualificazione e sviluppo), nonché l’introduzione di alcuni elementi qualificativi degli edifici (per esempio le prestazioni delle costruzioni). Si punta a rendere più facile l’accesso alle norme edili da parte dei cittadini comuni e delle imprese provenienti dall’estero, il che a sua volta dovrebbe migliorare l’economia locale e aumentare gli investimenti diminuendo la troppa burocrazia e giurisprudenza presente nella disciplina edilizia. Il tutto è anche finalizzato a rendere più qualificabile l’immenso patrimonio edilizio italiano. A detta di Di Maio, si tratta soltanto di una parte degli obiettivi preposti dall’attivazione del nuovo regolamento pensato per dare al settore edilizio una forte spinta per ripartire.