Installare un ascensore potrebbe non essere una cosa facile, specie se si vive in condominio. In questo caso, infatti, la legge prevede delle condizioni e dei requisiti ben definiti per poter installare legittimamente un ascensore. Senza scendere eccessivamente nei cavilli giuridici e burocratici, basti sapere che per poter installare un ascensore in condominio è necessario il voto favorevole dell’assemblea condominiale (ai sensi dell’art. 1120 del Codice civile). Ma non solo: per potere realizzare un ascensore esterno (o interno) è necessario rispettare anche le cosiddette distanze legali (ovvero distanze minime da dover rispettare) tra le costruzioni nonché i cosiddetti titoli abilitativi edilizi. Oltre alle norme, bisogna considerare anche altri fattori, per scegliere tra le diverse tipologie di ascensore disponibili.
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Ascensore interno oppure esterno?
Il primo aspetto da considerare, se si intende installare un ascensore, è la scelta tra gli quelli interni oppure da esterno. La prima tipologia richiede interventi strutturali importanti, anche se ormai esistono in commercio dei modelli che consentono di evitare grossi cambiamenti. Dal 1989, in tutti i fabbricati con più di 3 piani, gli ascensori interni sono obbligatori. Si tratta, però, di una scelta vantaggiosa anche per gli edifici con meno piani oppure in caso di abitazioni singole, in quanto offre diverse opzioni di personalizzazione, sia per quanto concerne le dimensioni che per i materiali. Nelle case unifamiliari, però, potrebbero essere più indicati i mini ascensori domestici per interni, adatti a una bassa affluenza di persone. Si tratta di soluzioni dalla portata e dalla velocità inferiori rispetto agli ascensori “tradizionali”, tuttavia hanno un costo inferiore e consumano di meno. Per quanto riguarda, invece, l’ascensore esterno, esso può costituire la soluzione giusta per gli edifici costruiti prima dell’entrata in vigore dell’obbligo del 1989, per gli edifici con poco spazio interno e per tutte le costruzioni con vincoli strutturali dovuti a norme storico-paesaggistiche. Infatti, l’ascensore esterno non richiede modifiche delle strutture, e inoltre si installa rapidamente e con molta facilità, grazie a una cornice in metallo da posizionare alle pareti esterne dell’edificio. Lo svantaggio di questa soluzione è la manutenzione, che deve essere più frequente rispetto a quella dell’ascensore interno, poiché i cavi sono maggiormente esposti agli agenti atmosferici.
La tipologia di trazione
Un ascensore può prevedere due tipi di trazione. L’ascensore oleodinamico, conosciuto anche come “idraulico”, funziona attraverso un sistema realizzato con pistoni, valvole e cilindri forniti di olio minerale a pressione. In poche parole, la pompa idraulica spinge l’olio all’interno del cilindro, consentendo il movimento verso l’alto, mentre in caso di discesa, l’ascensore utilizza la forza di gravità. La seconda tipologia di trazione è quella elettrica. In questo caso, c’è un motore collegato alle funi, che consente il sollevamento della cabina e il movimento sia in alto che in basso. Inoltre, nel meccanismo è presente anche un contrappeso, che permette di bilanciare il carico, diminuendo la potenza elettrica e migliorando i consumi. Questi ultimi, vengono installati principalmente negli edifici con molte fermate, e hanno un costo maggiore sia di installazione che di manutenzione rispetto a quelli idraulici, anche se ha il vantaggio di avere dimensioni ridotte, poiché non è necessario inserire un locale macchine all’interno dell’edificio.
Quanto costa installare un ascensore?
Non si può valutare l’istallazione di un ascensore, che sia esso da interno oppure da esterno, se non si prende in considerazione il prezzo. È necessario spiegare che il costo totale non dipende solo dall’ascensore, ma anche dalle opere necessarie e da altre voci, come il sopralluogo del tecnico specializzato per verificare la fattibilità dell’opera. In alcuni casi, però, il sopralluogo è gratuito. Bisogna, poi, tener conto del progetto realizzato da un professionista (un geometra oppure un architetto), capace di mettere nero su bianco il disegno dell’opera in base agli spazi esistenti. Quest’ultimo, inoltre, si occupa delle autorizzazioni necessarie alla realizzazione dei lavori. Infine, occorre considerare il costo dei lavori di adeguamento (ad esempio la realizzazione del pozzo di arrivo dell’ascensore, l’allargamento del vano delle scale, ecc.). Il prezzo di partenza, in ogni caso, si aggira tra i 15.000 e i 35.000 euro, a seconda dei piani da collegare.
È necessario il permesso di costruire?
Come anticipato, al fine di installare un ascensore è necessario rispettare una pluralità di condizioni e di limiti imposti dalla legge, alcuni dei quali molto restrittivi. Molti dubbi sono nati in ordine alla necessità di richiedere e ottenere, al fine di installare l’ascensore all’esterno di un edificio, il cosiddetto permesso di costruire ai sensi dell’art. 46 del D.p.r. 380 del 2001. Tuttavia, sul punto sembra essere arrivata una svolta da parte della giurisprudenza, secondo cui l’installazione di un ascensore all’esterno di un condominio (e non solo) non necessita dell’ottenimento del permesso di costruire, trattandosi della realizzazione di un volume tecnico necessario per apportare un’innovazione all’immobile e non di una costruzione strettamente intesa. In poche parole, secondo la giurisprudenza è possibile installare un ascensore esterno (nei limiti del rispetto della delibera dell’assemblea condominiale) poiché l’ascensore non genera un autonomo carico urbanistico.