L’intelligenza artificiale è l’ultimo tassello, in ordine di tempo, di un’evoluzione tecnologica sempre “in fieri”, con un impatto significativo in tutti i settori: finanziario, sanitario, manifatturiero, ambientale.
Secondo i dati di una ricerca effettuata da IDC (International Data Corporation) – società mondiale specializzata in ricerche e analisi di mercato e consulenza nel settore dell’informatica e delle telecomunicazioni – nel 2022 si investiranno quasi 78 miliardi di dollari in tutto il mondo nell’ambito dell’intelligenza artificiale, del cognitive computing e del machine learning, più del triplo rispetto alla spesa del 2018 che si ferma a 24 miliardi.
Solo in Europa, la spesa media di quest’anno è superiore del 47% rispetto all’anno precedente; un trend confermato anche dalle aziende italiane che hanno visto crescere di circa 31% rispetto al 2017 le spese per l’intelligenza artificiale, attestate su 17 milioni di euro nel 2018 e con una stima di 25 milioni per il 2019.
Un’ulteriore spinta alla crescita arriva anche dalla UE che, nelle conclusioni del Consiglio europeo sul piano coordinato “Made in Europe”, sottolinea l’importanza di promuovere lo sviluppo e l’utilizzo dell’intelligenza artificiale in Europa, in tutti i settori dell’economia.
Nell’ambito di questa strategia di sviluppo, il nostro Paese si è ritagliato un ruolo importante, anche grazie a un documento elaborato da un gruppo di esperti del Ministero dello Sviluppo Economico (MISE) e contenente “Proposte per una strategia italiana per l’intelligenza artificiale”.
Uno dei dati oggettivi fissati nel documento del MISE è la posizione di eccellenza dell’Italia nel settore della manifattura e dell’automazione industriale. Come si legge nel documento, “l’intelligenza artificiale nella manifattura consente, per esempio, la manutenzione predittiva dei macchinari, aumentandone la produttività. Nell’automazione industriale è particolarmente importante mantenere l’elaborazione in loco dei dati generati, preservando così il know-how delle singole aziende”.
Un esempio interessante di questa strategia già in atto è l’utilizzo di Watson IoT – la piattaforma Internet of Things di IBM – da parte di KONE, azienda leader nel settore della mobilità verticale: ascensori, scale e tappeti mobili.
Le soluzioni per la manutenzione predittiva KONE 24/7 Connected Services™ portano l’intelligenza artificiale sugli impianti di trasporto verticale.
Collegando gli ascensori al cloud della piattaforma IBM e analizzando i dati prodotti da ogni ascensore grazie a speciali sensori applicati, KONE garantisce una manutenzione “su misura” per ogni singolo impianto. Ciò si traduce in prevenzione dei guasti, riparazioni più veloci e mirate, continuità del servizio, maggiore sicurezza per gli utenti.
Il sistema non solo sintetizza i dati in arrivo, ma li analizza. Quando da un ascensore si rileva un potenziale problema, KONE 24/7 Connected Services™ possono segnalare l’esigenza di un intervento immediato o pianificare una specifica attività preventiva. I sensori e i sistemi connessi agli ascensori e alle scale mobili condividono con KONE i dati che vengono poi forniti ai tecnici dell’assistenza. Con l’analisi in tempo reale, è possibile prendere decisioni intelligenti e proattive su come risolvere potenziali problemi prima che essi si verifichino.
I cosiddetti “ascensori intelligenti”, in realtà, sono in circolazione da almeno un decennio e sono più efficienti del 50% rispetto a quelli tradizionali.
Tuttavia, questa caratteristica da sola non è più sufficiente. L’intelligenza artificiale aiuta a prevedere i problemi, migliorare i servizi di assistenza e gestire il traffico in modo più efficiente.
Nella visione di KONE, in un futuro già a portata di mano, gli ascensori diventeranno un componente chiave delle città intelligenti. Le smart city, ovvero le città “connesse” alla rete che utilizzano IoT e intelligenza artificiale, useranno le risorse in modo più efficiente. A tutto vantaggio della mobilità sostenibile, del risparmio energetico e della sicurezza degli utenti.