L’illuminazione interna ed esterna è un argomento molto importante quando si pensa alla cura della propria abitazione.
Scegliere come illuminare ottimamente i vari ambienti non è una decisione semplice e che può essere presa approssimativamente. Illuminare con la giusta luce uno spazio lo rende più vivibile e confortevole, valorizzandolo al massimo. Per l’illuminazione di stanze interne sono presenti regole ben precise in base all’altezza del soffitto, ma tali regole non possono essere applicate per l’illuminazione esterna, che quindi ha bisogno di altre strategie.
Per quanto riguarda l’illuminazione esterna, ci si affida spesso a piccoli lampadari murali a uno o più bracci, che prendono il nome di applique esterna da illuminazione.
Il parametro fondamentale per ottenere un ottimo compromesso tra un’illuminazione funzionale, decorativa e di accento, è l’altezza alla quale posizionare la nostra applique.
Un consiglio utile che viene dato dai più esperti è quello di non posizionarla mai ad altezza occhio.
Come altezza ideale si indica in genere tra i 150 e i 180 centimetri. Questo per evitare ovviamente abbagli e fastidi vari che si potrebbero avere nel caso di applique con lampadine in vista.
Tuttavia, non esiste una regola standard per calcolare a quale altezza è meglio installare la vostra applique, dipende fortemente da caso a caso, in funzione di parametri come lo scopo dell’illuminazione o la parete sulla quale deve essere posizionata.
Indice
Consigli utili per stabilire l’altezza delle applique
La prima cosa da fare è individuare la parete sulla quale si ha intenzione di installare l’applique. Se in tale parete è presente anche una porta, per un’estetica migliore, dovresti fare in modo che il punto luce sia allineato all’altezza della soglia (o al massimo leggermente sotto).
Nel caso in cui l’applique sia pensata come luce d’accento, focalizzati su ciò che deve essere illuminato piuttosto che sull’altezza delle pareti. Ad esempio, se la funzione della vostra applique dovrà essere quella di illuminare un tavolino sotto una veranda, bisogna innanzitutto pensare a far arrivare in modo corretto la luce su quel tavolo, pensando soltanto in un secondo momento all’altezza dell’applique. Potrebbe essere, infatti, necessario non rispettare la precedentemente citata regola generale riguardante l’altezza.
Nel caso in cui lo spazio sia ampio e siano necessarie due o più applique, bisogna sicuramente posizionarle alla stessa altezza, per non creare un evidente disallineamento che influirebbe significativamente sul design dell’ambiente.
Inoltre, la distanza tra due diverse applique deve essere calcolata tale da non generare stacchi luminosi sgradevoli alla vista e soprattutto poco funzionali. A tale scopo bisogna avere ben presente la quantità di luce che ognuna di esse emana. Una distanza che potrebbe essere considerata l’ideale è quella nel caso in cui i fasci di luce presentino una minima distanza di ombra uno dall’altro, senza lasciare zone buie.
Si fa un’eccezione nel caso in cui ci si trovi a dover illuminare una parete di snodo non lineare, ad esempio una scalinata. In questo caso le varie applique vanno posizionate seguendo un’altezza crescente.
Come avrai capito, non c’è una regola precisa che va seguita: bisogna fare calcoli e diverse prove per ottenere un’illuminazione di successo specifica per il tuo caso. Con un po’ di pazienza, applicando queste linee guida riuscirai ad ottenere un’illuminazione di successo che renderà l’ambiente esterno gradevole, funzionale e daranno il tocco estetico aggiuntivo che mancava!