Il problema dei terremoti è purtroppo statisticamente presente sul territorio del nostro Paese, come dimostrano le ultime sciagure dovute al sisma nel centro Italia. Una delle domande che si sentono più frequentemente quando si parla di questi fenomeni riguarda la sicurezza antisismica: “Una casa può essere sismicamente sicura?”.
Guido Magenes, che presso l’università di Pavia è professore ordinario del “Dipartimento di Ingegneria Civile ed Architettura”, ed è quindi uno dei massimi esperti per quanto riguarda la progettazione e le analisi delle costruzioni effettuate nelle zone ad alto rischio sismico, in una intervista rilasciata a “Wienerberger”, una azienda che produce laterizi, ha cercato di chiarire questo concetto facendo alcune considerazioni, ed ha proposto dei suggerimenti che possono accelerare la “messa in sicurezza” degli edifici del nostro Paese.
L’analisi di Magenes parte dal fatto che le costruzioni che sono state progettate in epoca “moderna”, seguono le ultime normative emesse in materia antisismica, ed in molti casi, quelli con costruzioni in muratura “portante”, durante l’evento tellurico del 2012, hanno risposto comportandosi in maniera egregia. Nella quasi totalità dei casi danni riportati da queste abitazioni sono stati minimi, od addirittura assenti. Nello stesso tempo, questo evento tellurico ha fatto crollare edifici di vecchia costruzione, con scarsa manutenzione, e con luci, od altezze elevate.
Secondo Magenes i danni che i terremoti producono sugli edifici che vengono colpiti, sono in larga parte “indipendenti” dal tipo di struttura “orizzontale” presente nell’edificio. Nella quasi totalità dei casi, invece, i danni sono legati alla bassa qualità delle murature, ed alla qualità, molto scarsa, dei “leganti”.
Una normativa riguardante la classificazione sismica dei vari edifici è in arrivo, e gli ultimi terremoti hanno accorciato i tempi di emissione, che si stima non possano arrivare oltre il prossimo 28 febbraio. E Magenes ha ribadito che gli aspetti fondamentali per la costruzione di abitazioni “sismicamente efficienti” sono appunto la progettazione in base alle normative vigenti, ma anche la messa in opera eseguita a regola d’arte, con l’utilizzo di materiali “di qualità”. La nuova classificazione sismica dovrebbe avere importanza, insieme alla classificazione energetica, quando si valuta il valore di un edificio.
La nuova classificazione sismica avrà sei livelli dalla A alla F, in base ai quali si potrà capire quanto un edificio può resistere alle sollecitazioni provocate da terremoto. Alla nuova classificazione sismica ha lavorato una commissione con a capo Pietro Bartono, provveditore alle “Opere pubbliche di Lombardia ed Emilia Romagna”. Attraverso la classificazione, si potrà capire quali saranno le detrazioni fiscali dovute al nuovo “sismabonus”, e soprattutto si capirà in quali zone dell’edificio ed in quali situazioni, si deve intervenire con i lavori di manutenzione. Una situazione che il professor Magenes ha definito “Una cosa certamente interessante”, pur non intervenendo nel merito della classificazione stessa, e ritenendo che in linea generale questo rappresenti un passo in avanti verso la riduzione del rischio sismico nelle abitazioni italiane.
Nessun problema quindi per la realizzazione di una abitazione con l’uso di laterizi, naturalmente, dopo un’accurata progettazione. Anche durante l’ultimo terremoto ad Accumuli, Amatrice, e nelle altre zone del centro Italia, le maggiori distruzioni si sono avuti in quelle abitazioni che erano state realizzate utilizzando pietre sbozzate, pietrame posto in maniera “disordinata”, e soprattutto legato con malta di bassa qualità. In molti casi erano presenti delle “catene” che hanno quindi migliorato il comportamento degli edifici, ma le sole catene, in presenza di una qualità muraria scadente, non sono sufficienti ad evitare i danni.
Il professor Magenes ha portato come esempio delle situazioni visionate personalmente durante i suoi sopralluoghi nelle località colpite dal terremoto. In molti casi si è trovato davanti a case costruite con pietre di qualità bassa che sono crollate, mentre altre, a pochissima distanza, ma costruite in modo diverso e con interventi manutentivi recenti, non hanno subito gli stessi danni. Sicuramente a produrre il miglioramento sono stati sia gli interventi di miglioramento “sismico” che quelli di manutenzione.