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Catasto degli immobili: ecco come funzione
Catasto cos’è? La definizione ufficiale di “catasto”, è “inventario di tutti i beni immobili” che siano presenti sul territorio italiano, sia che appartengano a privati che a soggetti pubblici. Si tratta in effetti di fabbricati e di terreni, ma anche di quelle superfici di territorio che sono occupate da acque oppure da strade. Il “catasto” ha funzioni “civilistiche” e quindi non ha funzioni di “prova”, per le quali si rende invece necessaria una ispezione “ipotecaria”
Al momento della sua nascita, il “catasto” era costituito essenzialmente da mappe, documenti ed atti che riportavano tutti i dati dei beni immobili, a partire dall’individuazione della superficie che occupavano, alle loro caratteristiche tecniche, ed ai nominativi di chi li possedeva. Tra le informazioni presenti c’era non solamente la situazione aggiornata dei beni immobili, ma anche la cronistoria di tutte le mutazioni avvenute nel corso degli anni.
Oggi la modernizzazione ha fatto sì che tutti gli atti del “catasto” siano in forma “digitale” e facciano parte di un sistema elettronico di archiviazione capace di trasmettere questi dati anche alle altre Amministrazioni Finanziarie e ad enti esterni.
La funzione essenziale assolta dal catasto è quella “fiscale”, ma il sistema risulta essere molto utile anche per altri fini, ad esempio quelli civilistici, ed è sicuramente un valido supporto per analisi, studi, progettazioni, pubblicità immobiliare, ed altri fini. Inoltre è utile per il “governo” del territorio per quanto riguarda la tutela ambientale e le politiche economiche dal punto di vista “fiscale”. Il catasto è suddiviso in due grandi archivi, autonomi l’uno dall’altro, quello dei terreni e quello edilizio urbano. Tra i due archivi esistono comunque dei collegamenti, tra i quali si segnalano sia l’elenco degli intestati che le mappe catastali.
Per quanto riguarda gli immobili urbani, l’operazione di registrazione dei beni, detta “censimento” è stata eseguita tenendo come base le “unità immobiliari”, cioè ogni parte di immobile che sia utilizzabile in modo “autonomo” per produrre un reddito. In un edificio quindi si possono trovare più unità immobiliari diverse, come negozi, abitazioni, autorimesse o magazzini, e al tempo stesso una unità immobiliare più essere costituita da più edifici, come ad esempio nel caso di alcuni alberghi o di complessi industriali o scolastici.
Nell’archivio catastale, ad ognuna delle unità immobiliari corrispondono i suoi dati identificativi che sono: “Comune, eventuale Sezione, Foglio, Particella, Subalterno, consistenza, categoria, classe di redditività e rendita catastale”, oltre ai dati dei soggetti che detengono i diritti reali o che comunque lo posseggono. Per ogni unità immobiliare sono inoltre presenti le planimetrie.
Tutti possono consultare le informazioni catastali, in quanto la “consultazione” è libera e possono farlo sia online oppure recandosi presso l’Agenzia delle Entrate, e precisamente presso i suoi uffici provinciali. Per eseguire l’accesso possono essere utilizzate come “chiavi”, sia i dati anagrafici del proprietario che l’identificativo del bene che si vuole cercare. Inoltre le consultazioni possono essere effettuate tramite gli uffici del Comune oppure da enti privati. Una volta conosciuto l’esito della consultazione, si può anche ottenerne la stampa come certificato.
Chi vuole avere la “certezza” che un determinato soggetto sia titolare di un bene immobile deve far eseguire una “visura catastale” documento che può essere richiesto presso le stesse sedi dell’Agenzia delle Entrate, oppure anche presso gli uffici postali, allo “Sportello Amico”, od online, è gratuito se viene richiesto dal titolare, e riporta tutti i dati del bene, sia che si tratti di un fabbricato oppure di un terreno. Nel caso in cui la richiesta avvenga da parte di chi non è proprietario viene invece applicato un tributo pari ad 1 euro per ogni consultazione effettuata.