La pandemia di coronavirus ha sicuramente rivoluzionato le nostre vite e soprattutto l’economia del Paese. Tutti i lavoratori sono stati costretti ad apportare drastici cambiamenti, con numerose persone obbligate a sospendere le proprie attività lavorative o a essere mandate in cassa integrazione.
Non c’è nessun settore lavorativo che non ha visto l’influenza diretta o indiretta del Covid-19. Rientra tra questi anche il lavoro da geometra, che ha visto dei cambiamenti delle metodologie di lavoro, anche se in linea di massima il Governo ha permesso il suo svolgimento anche durante la Fase 1, il periodo più difficile di questa crisi sanitaria.
Il lavoro da geometra, infatti, rientra tra le professioni con codice Ateco 71, ovvero Attività degli studi di architettura e d’ingegneria, e pertanto è concesso operare anche durante crisi epidemiologiche, seguendo però gli standard di sicurezza.
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Il presidente del Consiglio Nazionale dei Geometri e Geometri Laureati (CNGeGL) ha chiarito in che modo i geometri ed architetti devono lavorare in questo periodo di crisi.
I cantieri e le attività ritenute essenziali possono liberamente continuare il proprio operato, basta che vengano rispettate tutte le condizioni di sicurezza necessarie, ovvero distanziamento sociale, almeno 1 metro e mezzo di distanza, utilizzo di guanti, mascherine e gel igienizzante, evitare assolutamente assembramenti.
Quali lavori edili sono continuati?
Tra le attività ritenute essenziali rientrano la costruzione di strade, di ospedali, di autostrade, di linee ferroviarie ecc.
Molte attività, invece, sono considerate ordinarie e non strettamente necessarie, pertanto sono state temporaneamente sospese fino ad un allentamento della crisi dovuta al Covid-19.
Quali lavori edili sono stati interrotti?
Tra queste rientrano lo sviluppo di progetti immobiliari, la costruzione di case ed edifici, demolizione di edifici o di cantieri edili, sistemazione di terreni e rifinitura di edifici.
Le richieste aumentate di lavoro per geometri ed architetti
In questi mesi segnati drasticamente dalla pandemia del nuovo coronavirus, c’è stata una grande ed aumentata richiesta di servizi per geometri ed architetti.
Ciò si è reso necessario visto l’emergenza sanitaria in molte città, dove gli ospedali erano pieni ed i contagiati continuavano ad aumentare senza sosta, creando situazioni border line.
L’unica soluzione è stata pertanto la costruzione veloce di nuovi ospedali o centri appositi, o la rielaborazione e riconversione di altre strutture apposite per il Covid-19
Fare tali operazioni richiedono grande impegno, dedizione e progettazione, per far sì che si riesca ad ottenere il risultato prestabilito nei minori tempi possibili, una vera e propria corsa contro il tempo.