Negli ultimi tempi si è sentito molto parlare di eco-design anche grazie alla forte campagna di sensibilizzazione promossa da diversi Paesi circa l’emergenza climatica ed ecologica globale. Sulla scia dei buoni propositi e di un’ineccepibile responsabilità civica, alcuni designer di successo hanno contributo allo sviluppo di questo concetto.
Indice
Cos’è il design sostenibile?
Si tratta di progettare un prodotto nel rispetto dell’ambiente in cui viviamo, usando materiali di scarto oppure diventati vecchi e inservibili e di dargli nuova vita usando la propria creatività. I principi generali seguiti da questo nuovo modello produttivo sono:
- Utilizzo di materiali riciclabili
- Risparmio energetico: lavorazione attraverso processi produttivi (o prodotti) che consumano meno energia.
- Qualità e durabilità: una maggiore resistenza all’usura ed un funzionamento ottimale garantisce una riduzione dell’impatto dei rifiuti prodotti.
- Design e riciclo: un progetto che prevede un secondo utilizzo per l’oggetto prodotto sia come materiale sia come funzione.
Lampadari, divani, tavoli e piccoli oggetti di uso quotidiano: tutto può essere creato da tutto. La plastica ovviamente è uno dei materiali preferiti dato che è un prodotto resistente e duttile allo stesso tempo, facilmente lavorabile, plasmabile e modificabile e in grado di essere colorato in qualsiasi modo. L’eco-design può diventare un vero e proprio business che comporta innumerevoli vantaggi: oltre a contribuire allo smaltimento dei rifiuti offre a una start-up la possibilità di avere materia prima a costa zero e di trasformare dunque in guadagno quasi tutto il ricavato delle vendite. Specialmente nel nostro Paese lo smaltimento rifiuti, le discariche a cielo aperto e le emergenze igienico-sanitarie che spesso ne conseguono, sono problemi all’ordine del giorno.
Contribuire in modo significativo ma anche vantaggioso ora è possibile. L’Italia è un paese di menti creative e brillanti, in grado di cavalcare al meglio le scie di cambiamento e innovazione. Ne sia un esempio la start-up MyProGeneration della scuola I.P.S. “S. D’Acquisto” di Bagheria (PA) che ha ideato un distributore automatico di piccoli oggetti che vengono creati in tempo reale tramite il riciclo/conversione di bottiglie di plastica inserite all’interno del distributore stesso. Un progetto meraviglioso che ha vinto l’AXA Italia Social Impact Award.
Sulla scia di questa nuova tendenza si sono aggiunti una serie di materiali nuovi, decisamente meno economici della plastica ma con un “ciclo di vita” ancora più ecologico. Stiamo parlando delle nuove plastiche naturali come la BIO-PAL o la MATER-BI derivate rispettivamente dal glucosio e dal mais che hanno prestazioni molto simili alla plastica ma a differenza della stessa, il loro smaltimento è praticamente a zero impatto per l’ambiente.