Le sedie di design hanno sempre catturato l’attenzione degli addetti ai lavori e degli appassionati per le numerose opzioni e varianti in cui sono state declinate nel corso degli anni. Ma quali sono le proposte più celebri che hanno superato il trascorrere degli anni conservando la propria fama inalterata fino ai nostri tempi? Una delle più popolari è, senza alcun dubbio, la sedia Cesca che fu ideata nel 1928 da Marcel Breuer: una proposta in cui una struttura tubolare in acciaio andava a integrarsi con il sedile in paglia di Vienna, per un mix perfetto tra modernità e tradizione, mentre le gambe erano caratterizzate dalla forma a sbalzo, nota con la denominazione “cantilever”.
Un’altra sedia di design risalente alla prima metà del secolo scorso che è facilmente riconoscibile anche nel nuovo millennio può essere individuata nella Navy 1006, che in principio era stata creata per gli uomini della Marina Americana alle prese con gli impegni della Seconda Guerra Mondiale. Realizzata in alluminio riciclato, questa sedia ha un peso di poco più di 3 chili, e trova la sua peculiarità principale nella resistenza: insomma, è destinata a durare a lungo nel tempo, e la sua storia lo dimostra.
Indice
La sedia di Michael Thonet
Proseguendo nella rassegna delle più celebri sedie di design non si può non menzionare la sedia da bistrot per antonomasia, nota come No. 14: un modello che, con tutta probabilità, deve il proprio successo alla straordinaria semplicità che caratterizza il processo produttivo necessario per la sua creazione. Non si pensi, però, che la No. 14 sia stato il frutto di una illuminazione improvvisa o di un colpo di genio istantaneo: per metterla a punto, infatti, furono necessari circa 20 anni di esperimenti e di ricerca. D’altra parte, per un prodotto costituito da sei pezzi di legno massello sottoposti al calore del vapore per essere curvati, ogni dettaglio va curato al massimo.
Decisamente più recente, invece, è la Chair_One che nel 2003 è stata presentata al mondo da Konstantin Grcic: una sedia che può essere definita futuristica, la cui forma rievoca quella di una cupola geodetica. Al di là del suo curioso aspetto estetico, quel che conta è la sua resistenza, frutto della composizione in alluminio; va notato, per altro, che è stata creata anche una versione alternativa dotata di una base in cemento cilindrica, così da aumentarne ulteriormente la stabilità.
La Sedia A di Xavier Pauchard
Tornando indietro nel tempo, risale agli anni ’30 del XX secolo la Sedia A di Xavier Pauchard, che nel corso del tempo si è guadagnata lo status di simbolo dello stile industriale. Più che di un normale complemento di arredo, insomma, si può parlare di una icona vera e propria, e non è un caso se questa sedia di design è entrata in alcune delle collezioni permanenti dei musei più celebri del pianeta. Tanto leggera quanto resistente, fu ideata da un operaio metallurgico – Pauchard, appunto – che per la sua realizzazione pensò di usare dei fogli di acciaio zincati.
Per finire, non si può fare a meno di citare la sedia Bertoia di Harry Bertoia, uno scultore e designer di origini italiane emigrato dal suo Friuli-Venezia Giulia in direzione degli Stati Uniti nei primi anni ’30 del secorso scorso. La sedia di design in questione si fa notare per la suastruttura plastica ed esile, a rete metallica, ed è realizzata in tondino di acciaio: per gli standard di arredamento della sua epoca si trattava di una novità davvero significativa, così come le gambe cosiddette a slitta, a loro volta innovative.
E oggi? Dalle sedie Cappellini a quelle di Poltrone Frau, sono molte le proposte che catturano l’attenzione degli esperti in virtù della loro originalità. Per sapere se usciranno dalle cronache per entrare nella storia, però, occorre aspettare ancora un po’ di tempo.