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Permesso di costruire: normativa
La normativa vigente cui far riferimento per i permessi di costruzione è il DPR 380/2001 (testo unico in materia edilizia). Prima di presentarsi al comune per fare richiesta, è bene sapere che non tutti gli interventi edilizi necessitano il permesso di costruire.
Obbligo permesso di costruire: quando è necessario
Vi è l’obbligo del permesso di costruire solo in caso di nuova costruzione, ristrutturazione urbanistica e ristrutturazione edilizia (limitatamente agli interventi che cambino la volumetria complessiva degli edifici o che ne cambino radicalmente l’aspetto e, solo per il centro storico, ristrutturazioni che comportino anche il cambio di destinazione d’uso o la modifica di edifici soggetti a vincoli ai sensi del decreto legislativo 22 gennaio 2004 n. 42 – Testo Unico in materia di bene culturali e ambientali). È il proprietario del terreno o dell’immobile che ha l’obbligo di presentare domanda agli uffici comunali di competenza. Questa deve essere necessariamente accompagna anche da altri documenti:
- atto notarile che attesti il titolo di legittimazione
- elaborati progettuali.
- dichiarazione del progettista (che può essere un architetto, un geometra abilitato o un ingegnere) che asseveri la conformità del progetto ai regolamenti edilizi e alle norme vigenti in materia antisismica, di sicurezza, antincendio, igienico-sanitaria ed efficienza energetica.
- autorizzazione preventiva da parte dell’ente preposto alla tutela del vincolo, se ovviamente tale vincolo è in essere per l’edificio o il terreno da costruire.
- calcolo del contributo da corrispondere (sole se dovuto).
- documento di identità del richiedente, ricevute di pagamento per diritti di segreteria etc.
Il comune ha l’obbligo di comunicare entro 10 giorni dalla presentazione della domanda il nome del responsabile del procedimento che, a sua volta, ha 60 giorni di tempo per rilasciare il titolo o bocciare la richiesta. Superati i 60 giorni scatta in automatico la regola del silenzio-assenso, in base alla quale la richiesta si ritiene automaticamente approvata a patto che in fase di domanda sia stata regolarmente presentata anche la dichiarazione asseverata del progettista.
Uno degli interrogati più frequenti riguardo il permesso di costruire è se questo sia obbligatorio anche per le case prefabbricate. Le case prefabbricate stanno avendo un largo seguito e negli ultimi anni la domanda per questa soluzione abitativa innovativa ed ecologica è fortemente aumentata (come si legge sul portale specializzato casa.affarimiei.biz) . Al contrario di quanto si pensi, questo tipo di costruzioni è soggetto agli stessi vincoli normativi e burocratici di una tradizionale casa in muratura. Le pratiche da gestire sono identiche, così come i documenti da presentare. Abbiamo bisogno di un terreno edificabile, l’attestazione asseverata della regolarità dei lavori, le autorizzazioni e le concessioni edilizie del caso. Nel qual caso questi parametri non vengano rispettati si commette un reato punibile dalla legge. Occorre prestare molta attenzione a questo proposito, poiché esistono quattro requisiti in base ai quali una costruzione-prefabbricata non è soggetta ad alcun obbligo:
- nel caso sia collocata all’interno di una struttura ricettiva all’aperto.
- non deve essere permanentemente ancora al suolo (come nel caso di mancato allaccio alla rete idrica)
- l’autorizzazione all’esercizio dell’attività deve essere conforme alle legislazione regionale vigente.
- la destinazione d’uso deve essere occasionale e limitata nel tempo (come nel caso di attività di ricezione turistica).
In ultimo occorre sottolineare che, a decorrere dalla data di approvazione della nostra richiesta, dunque da quando otteniamo il permesso per costruire, abbiamo un anno di tempo per iniziare i lavori e tre anni per finirli. Allo scadere dei tre anni dobbiamo ripresentare una nuova domanda per tutte quei lavori previsti nel progetto ma non ancora realizzati. Un proroga può essere ottenuto solo in virtù di cause non direttamente imputabili al proprietario o a chi esegue i lavori (calamità naturali, condizioni sfavorevoli di cantiere etc.).