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Chi è soggetto a pagare la tassa per occupazione del suolo pubblico?
Chiunque occupi uno spazio pubblico con gazebo, stand, chioschi o quant’altro, è soggetto al pagamento di un tributo perché sta occupando una parte di un bene appartenente allo stato, ossia deve versare la tassa di occupazione suolo pubblico.
Ci sono casi in cui l’occupazione del suolo pubblico appare scontata, mentre invece è necessario fare richiesta presso gli organi competenti per poter pagare il tributo. E’ il caso dell’occupazione in caso di traslochi, di occupazione dei marciapiedi in caso di ristrutturazione di un esercizio commerciale, di occupazione di determinate aree per un’attività di giostraio, se si posiziona un banchetto fuori un locale per l’esposizione di un articolo o se si posizionano steccati o ponteggi per un’operazione manutentiva.
Fanno parte di questi beni demaniali le strade, i corsi o le piazze di cui possono godere tutti i cittadini e che con l’installazione di strutture limitano il godimento del passaggio.
Perché è obbligatorio pagare la tassa di occupazione del suolo pubblico?
La tassa che coloro che occupano il suolo pubblico sono tenuti a pagare viene denominata Tosap e trova fondamento sulla limitazione di un bene utile all’intera collettività.
La tassa deve essere pagata per due motivi fondamentali:
- perché si sta occupando uno spazio appartenente al comune o a qualche altro ente
- perché da quest’occupazione si ricava un profitto
La cifra da elargire si baserà sul suolo effettivamente occupato e non vengono tassate le porzioni di spazio inferiori ai 50 cm, ma solo le superfici calcolate in mq e arrotondate alle unità superiori.
Cosa si evince da regolamento?
Le norme che regolano il settore dell’occupazione del suolo pubblico recitano che Comune o Provincia sono tenuti a dettare un regolamento che disciplini le modalità di riscossione dei tributi per l’occupazione del suolo con eventuali domande per chi è soggetto all’esonero del pagamento. Tale regolamento implica la suddivisione del territorio in due specifiche categorie e deve rimanere affisso nell’albo pretorio per un tempo non inferiore ai 15 giorni.
Ogni tariffa verrà determinata in base alla tipologia di occupazione e sempre in proporzione ai metri quadri effettivamente occupati.
La somma non è standard, ma dipende dal tipo di occupazione che può essere temporanea o permanente. Quella temporanea riguarda il posizionamento di stand o chioschi durante le manifestazioni o le sagre per esempio, mentre quella permanente potrebbe riguardare l’ubicazione di gazebo fuori a delle strutture ristorative o a bar.
Il regolamento prevede delle eccezioni?
Ci sono alcune eccezioni che prevedono una riduzione di circa il 30% della tassazione.
Tale condizione si verifica se un esercente già è soggetto al pagamento della tassa di occupazione del suolo pubblico per una tenda fissa o mobile, ma posiziona su di essa una copertura e la Tosap si pagherà soltanto sui metri che eccedono.
Ammettiamo che un gestore di un bar stia già pagando la tassa per occupazione del suolo pubblico per il posizionamento in parte dell’area esterna di tavolini e sedie, pagherà solo i metri in eccesso se posiziona una struttura coperta per riparare gli oggetti già presenti.
Differenza tra un’occupazione suolo pubblico temporanea e una permanente
Se l’occupazione del suolo pubblico è temporanea e riguarda soltanto la stagione estiva, per esempio, la tassa sull’occupazione verrà calcolata giornalmente. Il discorso cambia se si tratta di un’occupazione duratura come potrebbe essere un passo carrabile su cui viene applicata una tariffa ordinaria.
L’ente a cui la tassa di occupazione del suolo pubblico dovrà essere pagata può disporre che essa venga sostituita da un canone denominato Cosap che verrà pagato direttamente all’ente di competenza nello stesso momento in cui il cittadino fa la richiesta di occupazione.
In quali casi c’è l’esenzione dalla tassa di occupazione del suolo pubblico?
Ci sono alcuni casi particolari che prevedono che la Tosap non debba essere pagata. La domanda di esenzione deve essere effettuata presso gli uffici predisposti dagli enti competenti.
Sono esentati dal pagamento della Tosap:
- gli enti che non traggono nessun profitto dal posizionamento di stand o chioschi come i cittadini che operano in funzione di attività sociali o previdenziali;
- gli stessi enti pubblici cioè Comune e Provincia;
- gli enti religiosi che occupano uno spazio al solo fine di far conoscere un culto.